Tra le tante manifestazioni di approvazione ed ammirazione alle osservazioni descritte da Michele Dota nel suo articolo “ Luci su Bovino”, vogliamo farvi leggere quanto ha scritto un attento visitatore di questo sito web, che spesso con le sue constatazioni dà validi suggerimenti per il nostro “borgo” :
“controrisposta per Michele…..”
Con ritardo per impegni fuori sede, leggo il comunicato di questa Redazione del 3 ottobre “Luci ed ombre” e riconosco la tipica esposizione di Dota Michele: professionale, pacata, tecnica, semplice per alcune soluzioni e documentata. Qualità e caratteristiche, che non sempre si riscontrano in altri ed “alti personaggi” della Comunità bovinese! Come per dire, dove sono oggi i protagonisti: avvocati,dottori,esperti strombazzatori e tali animatori del popolo, che si sono ribellati al taglio del pino nell’area giochi della Villa?? Ad oggi taciturni e disinteressati, ma non solo per il problema che solleva Michele, che potrebbe sembrare personale, ma anche di fronte ad altre situazioni e disfunzioni che si riflettono sulla Comunità.
Che piaccia o meno agli attuali Amministratori, Michele ha perfettamente ragione. Una ragione “a luce calda” che va ad illuminare gli interventi inappropriati del Comune, riguardo alcuni particolari di arredo urbano che si discostano, per culto e forme, dalle tradizioni. Ma questa tipica “indifferenza” riflette la pigrizia dei Bovinesi, di cui Gabrielino Consiglio ne fu testimone. Oggi, professionisti validi e volontari (aggratis), che esprimono gusto urbanistico e rispetto del concetto della tradizione di accoglienza, con una buona dose di coerenza, vengono tenuti a distanza. Da qualche anno, Bovino si identifica con ripetuti argomenti pubblicitari sul Borgo-Spot Bovino 2020, da mesi su Eventi e comunicazioni la “vita nel borgo” ecc… ma spesso nei vicoli di questo borgo si decidono scelte deludenti ed insipide. Ma poi, scusate, cari Amministratori questo “borgo” da chi lo avete ereditato? Ma voi, avete vissuto la vita del borgo bovinese ?
Si parla di incremento del turismo occasionale, da attirare con le peculiarità del Borgo…va bene! Molte cose sono state fatte, con risultati accettabili. Ma il tutto si concentra sull’effetto sulla pubblicità, e a volte si dimenticano limiti e carenze. Prendiamo l’attuale momento..di lockdown generalizzato che ha notevolmente “rallentato” il flusso turistico o meglio la voglia di muoversi…allora non ha senso continuare a strombazzare Bovino borgo da visitare, che sembra una presingiro. Profittare del momento per consolidare e ritoccare alcuni particolari urbanistici del Borgo e delle sue possibili risorse (Chiese,sagrestie,vecchie cantine sottoterra,vicoli e arredo urbano consono e coerente).
Ad oggi haimè! possiamo constatare che il maggior impegno dell’Amministrazione, è rivolto alla celebrazione di eventi sociali e di ricorrenze ad effetto pubblicitario, che rasentano la frivolezza (omaggio ad una supercentenaria - smart graduation day per laureati – manifestazione nozze d’oro – cerimonia giornata violenza sulle donne, altri spot e video quale invito accattivante per consensi ed applausi dei soliti fedeli).
Poco si sta facendo per recuperare/ripristinare case in disuso, poco si sa sul servizio civile, su ausiliari del traffico, ed altre iniziative concrete per migliorare il decoro urbano in genere e l’eleganza del centro storico. Via Castello, Via D. Alighieri, Rampa nuova, sono da considerarsi ancora “centro storico medievale” Particolare attenzione a Via Seminario, siamo in pieno centro! Collegamento a svolta, per svicolare dalla piazza principale e che unisce chiesa e dimora ducale. Passaggio suggestivo tipico medievale: che si percorre a piedi in modo rapido; facile da difendere dal nemico; utile per incontri o sguardi romantici; discreto, ma con tante finestre che vi si affacciano, appartato e strategico in entrata ed uscita. Budello caratteristico e suggestivo impregnato di storia e romanticismo, da utilizzare per tante scenografie con scudi, blasoni e stendardi…se è vero che i Giardini saranno recuperati, con tutte le accortezze per la vegetazione esistente che ne valorizza il luogo (salvare pregio e valore, non con potatura paesana per alberi da frutta o pulizia delle siepi come si usa a Bovino per l’orto/giardino).
pag.2
A quanto lamentato da Michele, ci sarebbe anche da aggiungere, come per ironia della sorte:
La Proloco infaticabile, comunica a maggio 2020 di un progetto premiato dal FAI per i Giardini pensili e torniamo a Via Guevara-Via Seminario. Con la stessa Proloco siamo al n.44 dell’edizione del concorso poesia dialettale, il cui regolamento prevede di attenersi alle indicazioni lessicali del testo di Gabriele Consiglio, nell’ambito di questo concorso è istituito il premio speciale “Gabriele Consiglio” con relativa commissione composta dalla Proloco e dall’Assessorato Cultura del Comune. A voler essere un tantino diffidenti, abbiamo che il Comune sta dietro la Proloco e sta dentro questo “premio speciale” con il suo Assessorato, pur sapendo che la somma del premio viene elargita da privati, e quindi aggratis per il Comune. Niente di male se non fosse che, quando Michele Dota, invoca e chiede rispetto per quelle cure che ha proposto Gabrielino per il Borgo di Bovino….qualcuno dimentica o non accetta questi suggerimenti. Per la pubblicità e popolarità che il concorso di poesia dialettale riscuote ogni anno, si confermano benefici indotti e collaterali che vanno al Sindaco/Amministratori e alla Proloco (Comune!) che incassa questi consensi. A rifletterci sopra, questo comportamento è una mancanza di rispetto per Gabrielino e la sua Famiglia.
Lo spettacolo di fine estate va bene per tutti, come applausi e premio, ma non si dovrebbe ridurre a semplice spettacolo, la memoria di un personaggio illustre, se è tale e riconosciuto come tale, deve essere rispettata anche per altre “memorie” che ci ha lasciato. Fossi io come famiglia Consiglio, sottrarrei dalle influenze del Comune questo “premio speciale” e ne farei altro indipendente e celebrativo dedicato ad una persona che ha coltivato e tramandato, nella sua intima identità, la cultura del proprio paese. La somma attribuita al premio, dovrebbe essere finalizzata a realizzare qualcosa di concreto/tangibile, secondo una delle tante idee di Gabrielino. Non più poesia, ma proporre un progettino da attuare, per l‘arredo urbano o sistemazione di un vicolo, o di una facciata, di un arco, ecc…. proprio come avrebbe voluto Gabrielino! E chissà se questa volta, non sia il Comune ad elargire una somma-premio da assegnare al vincitore.