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Storia di Bovino Featured

Written by  Published in Storia Thursday, 25 October 2012 12:18
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Il nome


Forse deriva dalla lingua osca (parlata dalle antiche popolazioni della Daunia) e significa "bue". Non sono certi l'origine e il significato di Vibinum, il nome della Bovino romana attestato da Plinio e Polibio.

Vibinum (questo è il nome della città romana), Plinio il Vecchio, nella Naturalis Historia, ne loda l’amenità del posto e la cordialità delle sue genti.

Più che le fonti storiche, delle sue origini, oggi, parlano le testimonianze monumentali. A seguito della guerra sociale, nell’80 a. C., Bovino fu occupata e ricostruita da Silla. Di Vibinum, ben presto eletta Municipium e più tardi colonia romana, sono stati localizzati i luoghi originariamente occupati dal forum, dall’anfiteatro e dalle terme. Si conoscono le mura di cinta in opus reticulatum,con le sue porte d’accesso e qualche torre; l’acquedotto e due ampie cisterne di decantazione dell’acqua; due templi, uno dedicato ad Apollo e, l’altro, ad Ercole, oltre a numerose attestazioni scultoree, numismatiche ed epigrafiche, che ci danno un’idea della sua importanza politica e sociale.

 • 323 a.C., la città (fondata dai Dauni) partecipa alle lotte sannitiche contro i Romani, dai quali viene distrutta e ricostruita col nome di Vibinum. La colonia ottiene da Roma il riconoscimento di municipium e quindi il privilegio di governarsi con proprie leggi.

Con l’avvento del Cristianesimo, a seguito dell’annessione alla Diocesi di Benevento, Bovino subì la dominazione longobarda, ma fu ben presto contesa dai Bizantini per la sua posizione strategica tra l’Adriatico, porta dell’Oriente, e il Ducato di Benevento.

• 663, Bovino è distrutta dai Bizantini durante la guerra con i Longobardi, da cui era stata precedentemente conquistata. Vanno in fiamme le magnifiche opere romane.

• 876, per opera dell'imperatore Basilio I e dei suoi strateghi bizantini, Bovino comincia a rifiorire. Vengono ricostruite le mura per migliorare il sistema difensivo e le strade sono tracciate con quella configurazione tortuosa e stretta che ancora oggi si osserva nei quartieri più antichi.

• 967, i Saraceni di Abul Kasem, giunti dalla Sicilia, mettono a ferro e fuoco la città, subito ricostruita dai Bizantini. Ma, pochi decenni più tardi, è di nuovo distrutta dall'imperatore Ottone I.

• XI sec., quando i primi Normanni giungono nel Mezzogiorno, Bovino è uno degli ultimi capisaldi bizantini. Drogone, fratello di Guglielmo d'Altavilla, riesce a vincerne la resistenza  e a consegnarla, distrutta, al dominio normanno.Nel 1043, infatti,  fu distrutta dalle truppe normanne di Drogone, che la rifondò sulle sue rovine e ne innalzò il castello. Da allora, la città conobbe “il potentato feudale” con la famiglia di Loretello, che la resse fino al 1182.

• XII-XIII sec. Bovino vive durante la dominazione di Federico II un periodo di tranquillità e prosperità. Poi dagli Svevi passa agli Angioini, e successivamente sotto il dominio di vari feudatari. Alla presenza di Federico II e delle sue truppe, fecero seguito i D’Angiò, che la cedettero agli Estendardo, dai primi decenni del 1400 per poco più di 100 anni.

• XIV-XVI sec., si succedono al comando del feudo di Bovino varie casate gentilizie.  La storia  è stata favorevole a Bovino con la famiglia De Guevara, Signori della Navarra, discendenti degli Aragonesi, illustre famiglia del Regno di Napoli. Chi lascerà la più feconda impronta è Don Giovanni de Guevara, nobile di Spagna, che dal re Filippo di Spagna ottiene nel 1575 il titolo di Duca di Bovino. Il duca amplia il castello dandogli l'aspetto di palazzo gentilizio.

• 1656, la peste bubbonica lascia in vita a Bovino appena 1200 cittadini.

• XVIII-XIX sec. Bovino subisce la piaga ndel brigantaggio. Nonostante la massiccia presenza di soldati nella zona, la situazione è così grave da costringere i Borboni a vietare, lungo l'intero tragitto tra Benevento e Bari, che i boschi arrivino ai margini della via maestra.

 

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