Constatazioni di Carmine Santoro sulla Villa Comunale di Bovino:

fra differenze ed indifferenza
Da alcuni anni, nei paesi del Sb.Ap.D. (Subappenino Dauno) con il coinvolgimento del GAL e dei Comuni, si sta promuovendo un tipo di turismo che, se pur per brevi periodi, produce una micro-economia a vantaggio del commercio in genere, dei bar e ristoranti, delle aziende agrituristiche e dei b&b.
Anche Bovino, sta collaudando un certo incremento per la qualificata attività realizzata dalla Proloco, dall’Archeoclub, dalle Associazioni sportive e dagli Operatori che promuovono attività escursionistiche e/o naturalistiche sul nostro territorio (redazione Elce n.127 febb. 2018). Non sono mancate riprese cinematografiche e televisive, non ultima la partecipazione al programma di Rai2 “Mezzogiorno in famiglia” che contribuiscono, in scala nazionale, a far conoscere il potenziale turistico di Bovino.
Fra le tante attrazioni, che invogliano molti turisti a visitare il paese, rientra anche la Villa comunale quale valore aggiunto al soggiorno ricreativo che possiamo offrire. Poichè a qualcuno sfugge, va rammentato che la Villa risulta vincolata dal D. leg.vo n.42/2004 Codice beni culturali e che fa parte del patrimonio storico-culturale del nostro paese. Da parte dei vari gestori di bar, ristoranti, esercizi commerciali, b&b, ecc… dovrebbe essere vigile l’attenzione per la Villa comunale, come richiamo per tanti visitatori che producono economia, mentre è doveroso da parte di tutti i cittadini una costante salvaguardia, per assicurare un futuro al “nostro” parco pubblico.
Certamente non è una novità per la Comunità Bovinese sentir parlare, con preoccupazione della Villa, in quanto non sono mancati episodi di vandalismo a danno delle piante, dell’arredo urbano e del parco giochi.
Fa riflettere una sorta di “violazione” sottile e quotidiana, con atteggiamenti di avversione alle regole del senso civico, che avvengono con tal naturalezza da trasformarsi in abitudine accettata, ovvero comportamenti da parte di adulti e minori che penalizzano quanti vogliono usufruire civilmente della Villa.
I genitori, che finalmente liberano (scapulè) e assecondano i loro adorati figli, hanno pronta la classica risposta: “sono bambini”! Un domani saranno adulti e nel frattempo registrano il ricordo di una Villa in cui hanno fatto di tutto, con la complicità dei genitori. Di quei genitori, che hanno usufruito della libertà dei figli, nessuno paga e alla fine a sentir loro, se danni ci sono la colpa è del Comune e delle Autorità che non vigilano.
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Teniamo presente che i giovani “moderni” purtroppo, sono cresciuti con la cultura sbagliata del consumismo e/o dell’usa e getta; per loro il “poi” o il ritorno utile di un comportamento rispettoso, non ha senso. Non sempre, però, possiamo accettare questa giustificazione, perché quando poi interessa o conviene loro, chiedono il rispetto delle regole.
L’impegno da parte dell’Amministrazione Comunale, per la manutenzione e funzionalità del Parco pubblico, rientra nei parametri degli interventi possibili, ma di contro, se i danni quotidiani ed il vandalismo notturno degli ubriaconi, superano la normale previsione …allora salta la programmazione finanziaria e gestionale della Villa.
Si verifica una crescente intolleranza al Regolamento comunale che richiama, i proprietari e conduttori dei cani, ad un corretto comportamento quando si entra nello spazio pubblico della Villa. E’ facile imbattersi in cittadini di ogni età, uomini e donne (personaggi noti e non) che hanno deciso di “personalizzare” l’utilizzo della Villa ed anche del Corso, per compiacere i bisogni del proprio cagnolino. Basta osservare la sporcizia dei cani che rilasciano sul marciapiede lungo la bordura della siepe, in quanto per istinto i cani sono attirati dal terriccio che circonda le piante. Forse era meglio prima, quando era tutto in pietra e cemento!
Guai a muovere qualche osservazione ai padroni del cane, anche se in palese violazione al regolamento! Con una serie di arroganti motivazioni, a proprio uso e consumo, sono capaci di sostenere che il loro è un comportamento esemplare e giustificato.
Però, però…apperò! C’è pure da dire che il cattivo esempio, nell’utilizzo improprio della Villa, viene dal Comune quale gestore e custode di un bene comunale.
Da diversi anni, si sta ripetendo il rituale di “ospitare benevolmente” lungo il viale principale della Villa, i cavalli che partecipano al corteo del 29 agosto, senza specifica autorizzazione perché non prevista dal Regolamento. Sicchè da una blanda motivazione: “perchè il 29 è una festa particolare, perché i partecipanti dovevano rinfrescarsi, per dar loro possibilità di spararsi le pose, perché ci sono gli spettatori forestieri, ecc…. resta il fatto che questo rituale si sta tacitamente rinnovando. Ma comunque risulta fuori regola, per la serie: “si è fatto sempre così” con il rischio che si prolunghi nel tempo.
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Nulla da osservare sui cavalieri, nel rispetto della professionalità con cui partecipano, dimostrando tanta passione nell’addestramento e cura dei cavalli. Niente di personale quindi. Va solo fatto comprendere a tutti, partecipanti e spettatori, una aumentata quota di disagio generale e la percezione di quella sottile linea di rischio imprevisto, da valutare sulla bilancia della prudenza e del buon senso. Nel particolare contesto del “29 agosto” in una Villa affollata, nessuno può garantire che i cavalli, per quanto docili e controllati, potrebbero dimostrarsi imprevedibili e creare problemi in uno spazio circoscritto, avendo intorno un flusso di gente vociante e disordinata proveniente dal Corso e da P.za XX Settembre.
Bisogna prendere atto che con l’estate 2017, sono state introdotte norme più severe per la tutela e incolumità delle persone, nell’ambito del processo di governo e gestione delle pubbliche manifestazioni (Safety) a cui segue una serie di condizioni di sicurezza che gli Organizzatori devono attuare, per lo svolgimento di alcuni tipi di eventi, cortei, spettacoli in piazza ecc…. che sono soggetti ad un piano sicurezza.
C’è da chiedersi perché, diversamente da altre città (Bovino è assurta a città!) la Villa non viene utilizzata per il footting o altri esercizi all’aperto…si preferisce trotterellare o passeggiare sulla strada per Deliceto e non lungo i viali inferiori del nostro parco pubblico. Una maggiore frequentazione della Villa, potrebbe incrementare altri interessi collettivi ed urbani, si eviterebbe così di cederla agli ubriaconi e vandali notturni, ed in parte “educare” altri indisciplinati giornalieri.
Il “Regolamento” riportato sul cartello esposto in alto lateralmente è incompleto ed andrebbe ricollocato in posizione più leggibile, il precedente cartello, infatti, conteneva qualche articolo in più sulle regole da rispettare. Comunque, vecchio o nuovo che sia, questo cartello del Regolamento andrebbe esposto in più punti della Villa e ben visibile all’ingresso, come già segnalato nel 2014. Perché sembra che, superato quel cartello, tutto si dimentica ed il resto degli spazi siano fruibili secondo interpretazione personale.
Passiamo ad altro: che dire del Monumento ai Caduti all’ingresso laterale della Villa? Cemento “grigio tristezza” freddo, anonimo, estraneo al contesto generalmente classico dei giardini stessi. Anche il modello dei lampioni a “palloncini giallo nicotina” del viale centrale, andrebbe riproposto.
Il terrazzino del “monumento” risulta solo parzialmente utilizzabile, in occasione della celebrazione dei Caduti, in quanto l’ostacolo di cemento è proprio al centro; forse andava collocato di lato leggermente rialzato, così da essere visibile anche da P.za XX Settembre…con una prospettiva più significativa.
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Certo, attingendo ai fondi UE/Regione opportuni, si potrebbe realizzare qualcosa di più gradevole e funzionale: riqualificazione urbana, un senso di continuità con il Corso, spazio per alcune attività culturali o musicali, un rifacimento con soluzioni omogenee e rispettose dello stile e della funzione accogliente della Villa
Restando nei pressi della Villa, va analizzata anche la presenza ingombrante di alcune “bancarelle” mica tanto piccole….che restringono la sede stradale e strozzano il flusso dei pedoni su entrambi i marciapiedi. In occasione delle maggiori festività locali, alcuni spazi sensibili occupati da venditori ambulanti, rappresentano a tutti gli effetti, tasselli di rischio per la sicurezza urbana, trappole per il deflusso delle vie di fuga ed ostacoli per i soccorsi.
Quale il destino della chiesa “Dei Morticelli”? Potrebbe evolversi in un contenitore culturale, uno spazio per eventi ed incontri, un mercatino coperto per il periodo natalizio…in posizione strategica.
Passiamo al dunque e non solo riferito all’argomento principale della Villa comunale.
Una ipotesi (progetto) possibile, sarebbe di far confluire in un “comitato operativo” quanti hanno a cuore la salvaguardia e conservazione della Villa e del Corso, senza tralasciare la vivibilità e il decoro in genere di altre aree urbane (viale Reg.Margherita, via Peschiera,via Portella, via Dante, via Volturno, ecc..).
Possibilmente un gruppo di cittadini disposti a partecipare ai programmi e progetti che si andranno a proporre. Persone intenzionate ad operare-agire, senza troppa burocrazia e gerarchia, e che non siano lì solo a proporre e/o a lamentarsi, aspettando che altri risolvano i problemi per loro!
Si potrebbe iniziare con la realizzazione di un depliand turistico-informativo, dedicato alla Villa e al possibile utilizzo, per scopi culturali e sportivo-ricreativi, di alcuni viali interni che si snodano fra giardini pubblici.
Carmine Santoro