You are here: Home

Il “…bla – bla- bla” per la Protezione Civile dell’Unione dei Comuni ed Area Vasta

Written by  admin Published in Eventi e Sagre Thursday, 04 November 2021 08:09

      Ci è giunta questa e-mail  contenente alcune valutazioni  su come è preso in considerazione il servizio di Protezione Civile  dalle nostre amministrazioni locali o, perlomeno, da quelle a noi strettamente vicine.  Non entriamo nel merito di queste valutazioni per non alimentare i fuochi pre-elettorali della nostra amministrazione scricchiolante per le note e nascoste disavventure di bilancio oltre che di cassa, per la quale situazione tutti i cittadini si attendono ancora di sapere, per cui …buona lettura:

A pag. 19 del giornale “Lo Struscio” del 13 giugno 2015 veniva presentato come “..una svolta storica..” l’atto costitutivo datato 22 maggio dell’unione di 8 Comuni dei Monti Dauni, nel contenuto dell’articolo, anche i relativi miracolosi fondi specifici con scadenza 2020 e finanziamento di progetti utili allo sviluppo ed alla messa in sicurezza del territorio.   L’articolo concludeva: ”Ora c’è lo strumento che ci costringerà a lavorare in modo sinergico, per gli interessi di una comunità più vasta…”

I risultati li abbiamo visti, per la serie “andrà tutto bene”: economia-lavoro-occupazione-investimenti-benessere diffuso, scongiurato lo spopolamento dei “borghi”, ecc…dietro le solite promesse ritroviamo i soliti Personaggi, sembra di vedere alcune scene del film “Stanno tutti bene” di G. Tornatore 1990.

 

Va subito fatto notare che, già in tale statuto datato 2015, non si fa riferimento  ad una qualche “sinergia” per attivare gli interventi di Protezione civile, a livello intercomunale e di vicinato e minimamente per l’adeguamento delle strutture pubbliche, deputate ai compiti e servizi di protezione civile, per la “messa in sicurezza del territorio”. Invece negli anni (recenti) abbiamo visto il potenziale della Protezione Civile Nazionale, e le possibilità concrete che ne possono derivare proprio in termini di: sicurezza, soccorso, assistenza alla popolazione, cultura dell’autoprotezione, ripristino delle condizioni di normalità, sicurezza e tutela del territorio. Sì ma l’Unione dirà: “sono tutti buoni propositi già contenuti a profusione nello statuto”…non c’è problema, la protezione civile è un optional, basta che ci manda i rimborsi o i contributi statali e/o europei, al resto pensiamo noi dell’Unione U.S.A. (Uniti Stiamo Aspettando).

 

A distanza di tempo, guarda caso viene riesumato lo statuto “Unione Comuni Monti Dauni” quale Ente Locale con sede legale/amministrativa in Bovino ( Comune prot. n.6968-28.6.2021). Ma come,(?) non avevano risolto tutto dal 2015, con la formula della sinergia e della visione strategica…mi sa che è rimasta solo la visione!

 Purtroppo dobbiamo far notare che in tale Statuto, non è stato inserito nessun riferimento specifico alle tematiche di Protezione civile, quale recepimento sia degli indirizzi nazionali che di quelli regionali in materia.

Secondo qualche edotto in materia, gli argomenti essenziali di protezione civile nello statuto, potevano trovare la loro opportuna collocazione nell’art.3 finalità e compiti, c.3 valorizzazione e tutela di tutte le risorse ambientali naturali e forestali, per favorire la preparazione culturale e professionale della popolazione..   Altri riferimenti inerenti la Protezione Civile, come previsto dal Decreto leg.vo n.1/2018-Codice della Protezione Civile, si potevano inserire nell’art.4 dello Statuto in oggetto, per quanto attinente l’assetto del territorio – servizi alla Comunità.

 Per quanto attiene l’organizzazione di uffici e strutture operative, di cui all’art.3 dello Statuto, va considerato che nei Comuni le funzioni di protezione civile vanno articolate con una “struttura organizzativa” come indicato nell’art.6-d)  Codice P.C. Decreto L.vo n. 1/2018, per una prontezza operativa in caso di necessità e che le altre funzioni dei Comuni sono regolate dall’art.12 del citato Codice.  Non va dimenticato che, almeno nominalmente, risulta affidata a Bovino la sede C.O.M. ( Centro operativo misto, per la gestione intercomunale) che trova una sua ragionevole rispondenza nell’Unione dei Comuni, ma solo tramite un “Piano di coordinamento associato” come previsione, programmazione e gestione dell’emergenza, fra uno o più Comuni viciniori.

Nell’art.60 1.e dello Statuto –per la diffusione della cultura- andava inserita quella attività dedicata alla promozione della cultura di protezione civile, per accrescere la resilienza della Comunità e favorire l’informazione alla popolazione sugli scenari di rischio (art.2 comma 4 lett.e)-f) del Decreto leg.vo n.1/2018), considerato che la sicurezza è percepita dai cittadini come un diritto ed una componente indispensabile della qualità della vita. 

 

 

 

 

I Comuni che già fanno parte di questa “Unione” devono spesso affrontare  il  problema  del dissesto idrogeologico, con conseguenti danni al patrimonio pubblico e privato e con tutti i rischi per la popolazione, ma su questi stessi Comuni grava la responsabilità della tutela del territorio e della salvaguardia degli ecosistemi e della sostenibilità, e della programmazione e della prevenzione di protezione civile.

 

 

Infine, da una lettura dell’art.62 c.2 per la prima costituzione degli Organi dell’Unione, non si comprende il significato della data per la durata in carica fino al 31 dic.2014, in quanto nell’art.1 c.1 dello Statuto stesso, viene indicato: “….si è costituita in data 22 maggio 2015 l’Unione dei Comuni…” con uno spazio temporale incomprensibile.

Last modified on Thursday, 04 November 2021 08:39

I nostri contatti :)