PUBBLICHIAMO QUEST' ARTICOLO COSI' COME CI E' PERVENUTO
La villa comunale di Bovino
«come dovevasi dimostrare»
Non ce ne voglia qualche burocrate comunale se, per evoluzione delle normative a livello Europeo, siamo costretti a ritornare sull’argomento spinoso dei “Regolamenti Comunali” desueti ed a volte inapplicabili…questo per la cronaca e quando la realtà dei fatti lo dimostrano! Perché è anche vero che i Dirigenti pubblici dovrebbero “sollecitare ed incoraggiare” la propria Amministrazione agli aggiornamenti di leggi e normative per i cittadini contribuenti e per una buona amministrazione della res-cosa pubblica.
La definizione ed il significato attuale del “verde pubblico” tanto caro ad una frazione di Ecologisti Verdi, schierati anche nel Parlamento Europeo, è stata tracciata anni addietro ed ha prodotto aggiornamenti ed adeguamenti in materia da parte di Stato e Regioni, che hanno presentato già diverse soluzioni, con direttive tali da poter comporre un Regolamento comunale adeguato alla normativa vigente. Basta documentarsi per scoprire che oggi ci troviamo di fronte ad una definizione del verde pubblico, ben diversa da quella del 2012, in cui il cittadino risulta responsabile e partecipe del bene pubblico e non un semplice “soggetto privato” tenuto a debita distanza dalle Istituzioni e dalla fredda burocrazia. Purtroppo sopravvive una macchinosa applicazione di un vecchio Regolamento comunale del 2012, come risulta per copia ed incolla in una delibera del marzo 2023, a dimostrazione di una certa “pigrizia amministrativa”.
Di contro, risulta interessante la recente legge regionale n.10-febbario 2024 in materia di “Orti di Puglia “. Con questa normativa, la Regione Puglia promuove la realizzazione di orti urbani, collettivi e socio-terapeutici per diffondere la cultura del verde e dell’agricoltura con tecniche sostenibili, per riqualificare aree abbandonate e favorire l’aggregazione sociale. Nel confronto con alcuni provvedimenti, generati con i Regolamenti del 2012, questa legge regionale pone in difficoltà Burocrati di settore ed Amministratori.
Detto ciò, il pensiero correalla nostra Villa: rinomata, esaltata, non curata, maltrattata, luogo di aggregazione sociale, svago, relax, parco giochi, aperta alle scorribande dei cani che contribuiscono al degrado ed alla sporcizia insalubre, luogo di cultura, di festicciole, di manifestazioni, sparo di fuochi, celebrazione di riti religiosi all’aperto, esercizi commerciali per il ristoro e per il trattenimento degli avventori….Le richieste più disparate di poter fruire degli spazi pubblici, vengono così sottoposte all’Amministrazione, ma ogni tanto qualcosa sfugge e la Villa viene “occupata” al limite del Regolamento e del buon gusto, perché in tanti ritengono questi spazi come utilizzo di comodo.
Sembra lo slogan di Cettolaqualunque “più Villa per tutti”.
Ai primi di giugno, la Sindaca ha rivolto alla cittadinanza un “INVITO AL SENSO CIVICO” per un comportamento corretto negli spazi pubblici, senza danneggiare le strutture e i servizi, perchè tali beni appartengono a tutta la comunità. Probabile che, con questo invito, si voglia richiamare pag.7 del “Programma amministrativo 2023” 1.6 Beni comuni. La convivenza civica con le sue regole è una cosa seria, che non si applica o si sostiene solo con gli appelli! Educare al “senso civico” richiede fermezza, nel far applicare le norme che regolano il corretto comportamento per usufruire dei beni pubblici.
In Villa sono già prima gli Adulti ad avere un comportamento incivile e sono gli Adulti che lasciano i minorenni, liberi di compiere tante azioni poco civiche, sono Adulti quelli che portano a pascolare e cacare i loro cani.Più cacca per tutti! Fra questi cani ve ne sono alcuni di grossa taglia, pericolosi senza adeguate misure di controllo. Sono personaggi fissi e noti….. sempre gli stessi. Sono gli Adulti che fumano e sporcano con i mozziconi, che apportano degrado ad un luogo che dovrebbe essere esempio per la comunità, di rispetto e tutela da inquinamento. Con la pretesa di voler accogliere anche il turista, se poi il buon esempio non viene prima da noi residenti.
Non trascuriamo il precedente inopportuno e speriamo unico, di una certa manifestazione euforica ma trash, consumatasi in villettaa suon di discoteca all’aperto. Quale messaggio di cultura? Quale dimostrazione, dei neo-eletti, ad un moderato utilizzo della Villa? La NOSTRA Villa è unica, non è replicabile, va solo salvaguardata perché resti il nostro orgoglio.