Come si temeva, così come già annunciato, è arrivata in ogni casa del paese ...
Il Centro Internazionale Mahatma Gandhi compie un anno e pubblica il seguente
COMUNICATO STAMPA
del 6.12.2016
Il capofila dell'area interna 'Monti Dauni', Michele Dedda, replica alle parole del sindaco Vito Guerrera, di cui si dice "rammaricato"
Se ne parla ormai da un trentennio ma la ‘Diga Piano dei Limiti’ – progetto al centro di un lungo dibattito peraltro mai tramontato – non è mai stata realizzata. Obiettivo prioritario del Consorzio di Bonifica della Capitanata, il progetto dell’invaso artificiale da quaranta milioni di metri cubi tra la Puglia e il Molise, potrebbe beneficiare delle risorse della Banca Europea per gli Investimenti, così come evidenziato circa un mese fa dall’europarlamentare Elena Gentile.
Sull’argomento – in riferimento alle accuse rivolte ieri dal sindaco di Carlantino (che si oppone alla realizzazione dell’invaso artificiale) ai colleghi del subappennino dauno (“tiro mancino”) – e sulla programmazione dell’Area Interna Monti Dauni, interviene Michele Dedda, sindaco di Bovino e capofila dell’area interna ‘Monti Dauni’: “Esprimo rammarico per la dichiarazione rilasciata dal sindaco del comune di Carlantino, Vito Guerrera a FoggiaToday”.
Per il primo cittadino di Bovino “non si tiene presente - quando si pronuncia un “si” o un “no” - l’interesse collettivo, e si tende a privilegiare l’interesse individuale e personale nonostante si tratti di tematiche che coinvolgono tanti enti, ciascuno portatore di diverse necessità e di diversi approcci. E’ fondamentale che fra i comuni e le istituzioni in generale si faccia sintesi di tutte le diverse e specifiche problematiche esistenti e rappresentate, per potere addivenire ad una decisione che tenga nel giusto conto i diritti e le aspettative di ognuno”
Michele Dedda sottolinea: “Si è nella fase programmatoria, e sull’argomento della Diga Piano dei Limiti diversi sindaci della stessa area la pensano in modo diverso rispetto al sindaco di Carlantino”. E conclude: “Comunque sono convinto che con riunioni ed incontri successivi si giungerà ad unione di intenti, come del resto è sempre stato nel passato in questi nostri Monti Dauni”.
6.12.2016
Quest'anno, il quattro dicembre,
ci sarà l'usanza, per il popolo italiano,
di votare il referendum.
Ognuno l'adda fà chesta crianza,
ognuno adda tené chistu penziero.
Quest'anno, in questo giorno,
di importante ricorrenza,
anch'io ci andrò, per sbarrare il NO
con impavida veemenza.
Cert stu vot é diventat 'navventura.
Madonna! Si ce penzo, e che bruttura!
Ma anima e coraggio,
alla faccia di chi ci narra di un tragico presagio.
'O fatto è chisto, statemi a sentire.
Guardavo tomo tomo, il mio televisore,
buttando un occhio a qualche trasmissione.
"Qui si rischia l'involuzione e di buttar per
l'aria i veri cambiamenti",
gridava il Presidente,
bello spaparanzat, ncopp a na pultron,
di una delle reti preminenti.
Che assurdità! 'Ncapo a me penzavo.
Chissà si all'atu munno,
chi ha scritt a Costituzione,
se sta turcenn a panz ed ogni articolazione.
Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e pront me cuccaie, ca sveglia ncopp e l'otte.
Tutto a 'nu tratto, che veco 'a dint o scur?
Doje ombre avvicenarse 'a parte mia.
Penzaje: stu fatto a me mme pare strano,
stongo scetato, dormo, o è fantasia?
Ate che fantasia, eran duie padri e
l'assemblea costituente, Alcide e Benedetto.
Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro,
cu tanta governant,
venen addu me ca nun cont neint.
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'Alcide me sussurr:
"Giovanotto non ti meravigliare della
nostra presenza, se siamo qua e perché
si é passata l'indecenza".
E' vero, proseguí Benedetto,
quello che é stato fatto?
E' chi l'avrebbe detto.
Ma o vulit capí co problem e stu paese
nun é a Costituzione,
ma più semplicemente o ntrallazz e a corruzione.
A Costituzione é na cosa seria.
Perciò, sentit a nuie, nun facit assaie e restiv,
sta riform, nun é chell ca c'è vò,
sti pagliacciate lasciammel e Si ,
nuje simmo serie, appartenimmo o NO!"
Autore: Umberto Truglio