Riceviamo e pubblichiamo volentieri la nota inviataci dal Presidente dell' Associazione PATA di Bovino per questa lodevole iniziativa:
Primo incontro organizzato dal sig. Paglialonga Giuseppe referente del “Team cacciatori Valleverde” per provvedere alla rimozione di rifiuti domestici in località Masseriole. Nell’occasione, insieme agli organizzatori della manifestazione, si sono ritrovati tanti altri cacciatori non solo di Bovino, ma provenienti da: Manfredonia, Vieste e Mattinata, da Foggia, da Lucera e da Candela, che hanno provveduto tutti insieme alla rimozione di rifiuti di ogni genere, scaricati abusivamente lungo la strada interna che da Bovino porta alle Masseriole.
Domenica 23 u.s. questo gruppo di cacciatori-ecologisti, ha provveduto non senza fatica a raccogliere dal fossato, in forte pendenza sotto il piano stradale, una notevole quantità di rifiuti domestici….a dimostrazione non solo dello spirito di aggregazione sportiva (caccia-tiro) ma anche di cosciente attività per il rispetto della natura, quella stessa sensibilità che accomuna quanti frequentano con periodicità campi e boschi.
L’area parzialmente bonificata, è stata scelta perché panoramica e ricoperta da bosco e macchia, per cui si presenta ricca di vegetazione pregevole e degna di più cura ed attenzione, anche sotto il profilo paesaggistico-ambientale. Purtroppo l’inciviltà dei residenti e la mancanza di controlli, favorisce questo abuso che ormai si protrae da anni……l’immondizia stessa ne è testimone ed è stato possibile “datarla” in base agli strati di rifiuti che si sono formati nel tempo e che sono stati “scoperchiati” durante la rimozione. Effettuata la raccolta, con sacchi e contenitori per lo smistamento in differenziata, in breve è stato riempito il cassone dell’autocarro …… che a questo punto è risultato anche piccolo.
Nella successiva fase del conferimento a discarica dei rifiuti, si è presentata necessaria la collaborazione degli operatori della Coop “La concordia” del servizio gestione rifiuti di Bovino.
I partecipanti, anche se in maggioranza forestieri, ben consapevoli dell’importanza di poter disporre di queste risorse naturali, si sono dichiarati disponibili a continuare con l’attività pratica-dimostrativa, come esempio educativo per tutti, nella speranza di scoraggiare e di condannare altre probabili discariche abusive e di sensibilizzare le Autorità ad effettuare maggiori controlli.
Praticamente, mantenere sempre viva l’attenzione verso il problema dell’abbandono incontrollato dei rifiuti domestici ed agricoli, proprio perché questo tipo di azione sul territorio è ben diversa dalla sporadica “giornata ecologica” che si risolve nella passeggiata collettiva solo per ammirare il panorama, senza poi agire concretamente e con costanza.
E quindi, arrivederci al prossimo incontro-pulizia, con l’invito rivolto a tutti a partecipare!
Carmine Santoro
E’ da tempo che si sta tentando di inserire all’interno del parco giochi un altro “ chioschetto” per la vendita di gelati, caramelle e giocattoli per bimbi con la scusa di dare lavoro a qualcuno che gironzola intorno alle varie amministrazioni per fare business e ci si inventano attività strampalate che mirano sempre più alla privatizzazione di uno dei beni più belli che il nostro borgo ha: la villa comunale!! (Delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 12.11.2012 e del relativo “Regolamento” fatto ad “hoc” per questo scopo!!)
....sarà questo il motivo per cui si è deciso l’ abbattimento del pino d’ aleppo all’ interno del parco giochi di Bovino? ....è il primo passo che porterà al raggiungimento di questo obiettivo?.. Oppure è la manìa di qualche veterano amministratore che sta distruggendo il secolare patrimonio del verde cittadino ( vedi i pini di via Nazionale , alle scuole, piazza Cesare Augusto, i cipressi al cimitero con tutti i vialetti fino ad ieri così belli, l’ albero di via Castello etc.etc.) ?.
Carmine Santoro porge l' invito a tutti per uscire di casa, magari senza cellulare, per guardarci in faccia ed intorno per osservare la natura bellissima dei nostri luoghi:
Camminando lungo Viale I Maggio stamattina noto da lontano le inconfondibili silhouettes di piantine, alla mia vista assai familiari… incuriosito entro dall’ingresso pedonale e mi dirigo verso di loro per verificare quanto avvistato da lontano e, con mia grande meraviglia, constato la presenza di varie colonie di orchidee!!
Le orchidee individuate nelle varie aiuole del tribunale sono appartenenti a due specie diverse:
la prima è la Ofride della passione (di Cristo) Ophrys passionis subsp. garganica E. Nelson ex H. Baumann & R. Lorenz 2005. dal lat. "della Passione", riferita al periodo pasquale, di solito quello “centrale” della fioritura. Essa è detta anche Oprys garganica poichè la descrisse nel 1962 E. Nelson sul Gargano come O. sphecodes subsp. garganica). Per inciso, è stessa specie individuata e confermata da Matteo Caldarella nei pressi della rotonda dell’aereo di Via Telesforo e/o P.zza della Legalità, cambia il nome ma non la “sostanza”.
La seconda specie è la Ophrys incubacea Bianca 1842 o Ofride scura, a quanto parrebbe, una nuova specie da aggiungere all’erbario “virtuale” delle Orchidaceae presenti in urbe.
A dirla tutta, sono molte le specie di orchidee che riescono a vivere in ambienti antropici o fortemente antropizzati come giardini pubblici, rotatorie “verdi”, bordi stradali, siti archeologici, lungo la ferrovia ecc. soprattutto di alcuni generi come Ophrys e Serapias (vedasi la Serapias vomeracea individuata dal Prof. Marco di Giovanni, fiorita nel giardino della scuola Einaudi - Grieco), questo si spiega accennando alla specifica biologia di queste piante dette Eliofile: parola composta dal nome greco Ἥλιος (Hélios), sole, e da φιλεῖν (filèin), amare e quindi “amante del sole”; piante, alberi o arbusti, che si avvantaggiano di un'esposizione diretta alla luce solare e necessitano perciò di un'illuminazione intensa, soffrendo, al contrario, l'ombreggiamento. Pertanto, paradossalmente accade che in questi ambienti vi è poca competizione da parte di erba alta (spesso falciata) o poco ombreggiamento per mancanza di alberi (e Foggia a quanto pare, ne ha sempre di meno!) a tutto vantaggio di queste specie tanto affascinanti quanto belle. Non mi meraviglierei di trovare altre specie che fioriscono nei mesi seguenti ed in altri loghi come l’aeroporto Gino Lisa o la Villa Comunale, la primavera è ancora lunga.
BOVINO non è da meno, anzi… le specie fin ora rinvenute all’interno della cinta urbana sono varie: si va dalle due specie già menzionate (le prime a fiorire), all’ Ophrys apifera detta orchidea delle api, alla Orchis purpurea o orchidea porpora alla Serapias vomeracea la quale ha una parte del fiore simile al vomere usato in agricoltura. Vi è anche la Cephalanthera damasonium, la quale, a differenza delle precedenti vuole un ombreggiamento maggiore sotto un albero di quercia o pino ed è proprio la presenza di essi in paese che ha consentito la nascita di queste piantine alla stregua di una margherita selvatica o una cicoriella di campo!
Questo è dovuto essenzialmente a due fattori: al vento che tira costantemente a Bovino e che quindi trasporta i minuscoli semi anche per centinaia di metri (soprattutto da M. Castro) e per la buona biodiversità di cui gode ancora il nostro paese. Infatti non è raro trovare varie specie di orchidee anche negli uliveti abbandonati o gestiti senza l’uso di erbicidi, la terra adibita ad Oliveto è bene ricordare che una volta un bosco, un arbusteto e quindi ha conservato in essa una varietà di semi (banca semi naturale) che, in condizioni favorevoli, germinano dando vita a straordinarie fioriture! In oliveti pietrosi ed abbandonai si è accertata anche la presenza della rara Ophrys apulica, un endemismo tutto pugliese!
La differenza fra una “cicoriella” ed un orchidea è però sostanziale, l’orchidea prima di fiorire cresce assai lentamente e deve necessariamente instaurare una simbiosi con un fungo per svilupparsi e per fiorire impiega 7/8 anni, la cicoria o la margherita no.. ecco perché le Orchidee sono specie rare e protette, la cicoria selvatica no, anzi è una specie considerata dagli agricoltori al pari di una infestante in alcune colture!
L’invito ai lettori è quello di uscire di casa, di essere curiosi (caso mai di percorrere la scorciatoia che dal Buco di San Marco arriva agevolmente a Valleverde usando le vecchie mulattiere che passano per i campi e gli uliveti, in primavera è davvero bello!) e di FOTOGRAFARE i fiori e le orchidee e MAI di raccoglierli, una foto dura tutta la vita; il fiore, a casa al massimo 1 settimana poi muore.. senza riprodursi.
Se poi, strada facendo, si raccoglie un po di plastica o altro materiale estraneo… si fa una cosa buona per l’ambiente e per le generazioni future de nostro paese!
Bibliografia:
Orchidee d’Italia II Ed. - G.I.R.O.S. - Il Castello Ed. 2016
Ophrys d’Italia - R. Romolini, R. Souche - Editions sococor 2012
Orchidee spontanee di Bovino - G. Santoro - CRSEC FG 33 Grafiche Grilli 2006
Dott. Giuseppe Santoro
www.orchideedibovino.it . Fb: Daunia Trek & MTB
Dalle riflessioni di un nostro corrispondente:
Questa è la foto di uno storico dell'arte mentre scavalca ad Ascoli la recinzione installata dal Comune per la salvaguardia di un sito archeologico.
Anche i Bovinesi e turisti esterni saranno costretti a scavalcare la recinzione di Montecastro ....per usufruire del panorama a costo zero?
Questa è la situazione qui da noi,
mentre a Panni è in via di realizzazione l'impianto aereo ZipLine per un volo sospeso su cavo
....e sul Gargano è pronto il progetto per attirare turisti con un ponte tibetano lungo 400 metri sul vallone di Pulsano.
Se mettiamo insieme le esperienze (progetti) di Panni e Pulsano, noi a Bovino abbiamo già tutto pronto......un ponte per scavalcare una recinzione realizzata per distruggere un bel pezzo di storia e leggenda romana e, a volo, allargando le braccia, veleggiare giù dalla collina di Montecastro per atterrare sul Corso, o.....
realizzare la famosa “funivia” ipotizzata non molto tempo fa da “pensatori” nostrani con partenza dalla stazione ferroviaria attuale e collegare Montecastro, per ammirare la rinata Valle dei moderni Briganti !! Tutto a basso costo,vi pare? Buon divertimento, dando sfogo all’immaginazione, unica risorsa individuale in una realtà che, per l’ indifferenza, sprofonda giorno dopo giorno…!
La buona notizia l' apprendiamo da FoggiaToday e la trascriviamo integralmente:
Mercoledì 30 gennaio la Giunta regionale - ai sensi del D.lgs. n. 152/2006 e 11/2001 - ha espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale per l’impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare nei comuni di San Paolo di Civitate e Poggio Imperiale, e relative opere di connessione alla RTN da realizzare sul territorio comunale di Apricena proposto dalla società I.V.P.C. S.r.l.
Stessa decisione per l’impianto nel comune di Bovino e relative opere di connessione alla RTN da realizzare sul territorio comunale di Troia, proposto dalla società Renvico Italy S.r.l.
Giudizio negativo di compatibilità ambientale anche per l’impianto nel comune di Castelluccio dei Sauri proposto dalla società Wind Energy Castelluccio S.r.l. e per quello nel comune di Ascoli Satriano proposto dalla società Wind Energy Ascoli S.r.l. Per le stesse motivazioni, anche per l’impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare nel comune di Casalvecchio di Puglia proposto dalla società Renvico Italy S.r.l.
Una delle poche affermazioni sensate che ha fatto Vittorio Sgarbifu qualche anno fa, quando era sindaco di Salemi, in Sicilia: “Se la mafia c’è ancora, esiste di sicuro nel campo degli impianti per lo sfruttamento dell’energia eolica”.
Sempre qualche anno fa (nel 2009) e sempre in Sicilia, a conforto di quanto affermato dal critico d’arte, finirono in manette otto persone a Mazara del Vallo, coinvolte nel business di un locale parco eolico. Nel 2013 un’inchiesta di Salvo Palazzolo per L’Espressoevidenziava i collegamenti fra il boss Matteo Messina Denaro e l’affare dell’eolico. A marzo è finito in galera il re dell’eolico, Vito Nicastri.
Quando esercitavo ancora la professione, ricevetti una telefonata da una signora siciliana che, mantenendo l’anonimato, voleva inviarmi tutta una serie di documenti che dimostravano il collegamento tra malavita e pale eoliche. Non la sentii più: chissà, l’avranno fatta fuori?
L’eolico è un business grosso grosso: incentivi per la realizzazione dei costosi impianti, energia prodotta venduta a prezzi gonfiati. E più sono grosse le pale, più grosso è il business. Si costruisce e poi se si produce bene, sennò pazienza. Il fatto poi che li chiamino parchi (eolici) è una ulteriore conferma del fatto che nella nostra lingua i termini che hanno a che fare con l’ambiente e con il verde in generale, sono usati a sproposito.
Le pale, infatti, per potere sviluppare tutte le loro potenzialità debbono essere posizionate in zone ventose e fra queste vi sono i crinali dei monti. Il risultato è che una buona fetta delle nostre alture – specie nell’Appennino centro-meridionale e nelle isole – ha visto crescere dal nulla (si fa per dire) mostri le cui dimensioni vanno dai 25 ai 100 metri di altezza. Come se improvvisamente i crinali venissero costellati di grattacieli, tra l’altro spesso mortali per l’avifauna di passaggio. Questo con buona pace dell’articolo 9 della nostra Costituzione e la sua tutela del paesaggio. Mi domando e domando a voi politici: una montagna con dei grattacieli è uguale ad una senza?
Ho pensato a tutto questo (e molto di più che non posso riferire per decenza), quando ho letto l’articolo pubblicato da Francesco Bevilacqua – che ama definirsi “cercatore di luoghi perduti” – sul suo sito lo scorso 8 gennaio e intitolato Cristo si è fermato ad Eboli ma è morto a Lauria. Sul Golgota di Serra Grande. Nell’articolo egli descrive lo scempio perpetrato nel Comune di Lauria, in Basilicata su Monte Rossia, Serra Grande, Monte Rossino. Un immenso “parco” eolico – che significa pale, strade, sbancamenti, elettrodotti – che copre ben cinque chilometri di crinali fino a poco tempo fa intatti e magici. Con buona pace del predetto articolo 9 e con buona pace di quei politici che si riempiono la bocca con la locuzione “green economy”, persone che hanno perso il senso del bello, quando mai lo avessero avuto; cosa di cui dubito.