La e-mail che segue, di Michele Dota, accompagna “l’ennesima riflessione” (così come lui la definisce) sul Turismo a Bovino. In realtà egli ha fatto e ci regala una ricerca approfondita e dettagliata sulla situazione “turistica” del nostro paese ed indica sin dalle prime righe quelle attività necessarie per il rilancio turistico di Bovino! E’ la dimostrazione che a Bovino c’è chi ama la propria “città”, chi offre il proprio studio, il proprio sapere e dà un contributo notevole alla comunità locale senza alcun altro fine se non quello di prevedere uno sviluppo desiderato e possibile.
Non ci dilunghiamo con nostre riflessioni su quelle fatte da Michele Dota e da quanti hanno visto il video-spot Bovino 2020, in merito ad una presentazione che sa molto di propaganda individuale che era meglio non fare in quel modo, per cui vi invitiamo a leggere e diffondere questo bel lavoro sul futuro turistico bovinese:
MICHELE DOTA SUL TURISMO A BOVINO
La pandemia legata al COVID 19 ha messo in crisi il settore turistico del nostro Bel Paese con ripercussioni economiche e sociali non ancora pienamente apprezzate. L’estate 2020 si è trasformata in un’ecatombe per un settore che faceva registrare oltre il 15% del PIL del Paese.
L’ esperto [1] sostiene che “Forse andrà tutto bene, ma nulla sarà come prima a partire dal turismo”. . .
Non è comunque difficile immaginare quali possano essere gli scenari per il nostro territorio in vista della prossima estate 2021 che, in assenza di “nuove formule” d’accoglienza tese ad incrociare una domanda sempre più incerta, farà registrare con ogni probabilità, la stessa debacle del 2020.
Ma per le nostre colline ed il nostro borgo, da sempre ai margini del turismo di massa e con una bassa densità di abitanti, in fondo non c’è molto da inventare:
üOccorrerebbe tornare a promuovere un turismo di prossimità dove la ricerca di luoghi vicini nascosti e poco frequentati è associata alla ricerca di esperienze esclusive, di vita all’aria aperta, di un’alimentazione più genuina, di tradizioni e costumi più veri così come illustrato nei video di “a due passi & altrove” [2] …;
üOccorrerebbe stimolare il turismo di ritorno, di quanti vivono nelle grandi città del nord, e che, in sostituzione della più consueta ma più problematica vacanza al mare, tornerebbero volentieri a respirare l’aria e a ritrovare la terra e le radici dei propri genitori e dei propri nonni…;
üOccorrerebbe valorizzare l’immagine di un turismo slow, di un “turismo della quiete” [3], di Bovino come città d’arte, di cultura, di natura, di quiete, di emozione…;
üOccorrerebbe attivare tutte le risorse per restituire la possibilità di “visite ed itinerari virtuali ” del nostro Borgo e di qualche museo utilizzando anche semplici strumenti di ricostruzione 3D e/o di mappatura, da inserire in Google Earth…;
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1 Federico Massimo Ceschin pagina visitata il 18/02/2021 https://www.academia.edu/42268543/Forse_andr%C3%A0_tutto_bene_ma_nulla_sar%C3%A0_pi%C3%B9_come_p rima_A_partire_dal_turismo
2 Straordinaria la narrazione di luoghi a noi vicini e la poesia che “a due passi & altrove” di Marco Balzano e Donato Di Giovanni ci restituisce sulle pagine di You Tube. https://www.youtube.com/playlist?list=PLtAwat9pdhomqnY6bMgDuZ9sVMrnmbRkD
3 Come con grande intuito ha altrove suggerito Carmine Santoro. http://www.nardino.it/index.php/link/item/1483-bovino-considerazioni-e-suggerimenti-di-carmine-santoro-sul sulpotenziale-turistico
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üOccorrerebbe promuovere campagne informative adeguate e/o azioni di marketing (come più piace agli esperti) con l’obiettivo di attirare l’attenzione del turista in modo intelligente e vantaggioso, facendo leva sulla bassa frequentazione e sulla tranquillità e sicurezza dei luoghi …;
üOccorrerebbe riattivare e/o manutenere tenendo aggiornati i siti di promozione turistica (il riferimento è al Portale Visit Monti Dauni [4] ed al portale Comunità Ospitali Monti Dauni [5]) offrendo …] un’immagine “virtuale” unitaria, valorizzando in una cornice sistemica il caleidoscopio di peculiarità presenti nelle sette Comunità Ospitali dei Monti Dauni ed in ognuna delle 30 realtà comunali.[… (A. e F. Rinella 2018) [6].
üBisognerebbe anche, con l’aiuto pubblico, attuare politiche di incentivazione, così come hanno fatto in altri comprensori turistici dove offrono un giorno gratis ogni tre giorni di permanenza… .
Sono tutti punti a cui si può dare risposta; con un po’ di buona volontà, rimboccandosi le maniche, facendo sistema, promuovendo tutte le risorse, soprattutto umane, presenti nella nostra comunità. La filosofia da assumere è quella di “Valorizzare Valorizzando”, ovvero valorizzare i nostri beni storico culturali ed archeologici valorizzando le risorse umane ed accogliendo l’invito a “fare squadra è possibile, con vantaggio per tutti”. [7]
In tal senso già da tempo ho avuto modo di affermare che il turismo e la valorizzazione turistica è frutto di “creatività” e soprattutto di “organizzazione”.
Su ciascun punto prima elencato mi riprometto di esplicitare con ulteriori riflessioni, idee ed esempi tutte le possibilità e gli obiettivi che si potrebbero raggiungere….
Ma la crisi legata alla pandemia e la speranza e la volontà di un rilancio del settore impone, preliminarmente, una riflessione più ampia sugli scenari che si prospettano per il turismo nella nostra cittadina e nei Monti Dauni in generale.
Allo scopo può essere utile esaminare i dati ufficiali del turismo a Bovino presenti sul sito di Pugliapromozione (riportati in allegato), ben sapendo che il domani non va solo aspettato, ma occorre costruirlo, perché: “L’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote”.
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4 Portale turistico dei Monti Dauni http://www.visitmontidauni.it/
5 Il progetto, ormai concluso è stato promosso da Borghi Autentici d’Italia vedi link: https://www.borghiautenticiditalia.it/progetto/comunita-ospitali-monti-dauni 6 A. Rinella, F. Rinella (2018) Verso una narrazione creativa e originale della montagna: il “Sistema delle Comunità Ospitali dei Monti Dauni”. Bollettino della Società Geografica Italiana serie 14, 1(1): 69-78. Link per scaricare il documento https://riviste.fupress.net/index.php/bsgi/article/view/90 7 Leggasi citato documento di Carmine Santoro.
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I numeri ufficiali del turismo pre-covid a Bovino
Senza conoscere ancora la flessione che sicuramente sarà registrata per il 2020 [8], ma guardando i numeri degli ultimi 15 anni, si può affermare che prima della pandemia non eravamo all’anno zero del turismo bovinese. Così, parafrasando il famoso film di Massimo Troisi, per il futuro possiamo sicuramente ricominciare da tre.
La tendenza statistica dei flussi conferma, infatti, il progresso fatto registrare dal turismo Bovinese, che “a pelle” è avvertito da tutti.
I numeri ufficiali parlano chiaro: il 2019 ci restituisce un totale di 1.515 arrivi turistici con 3.996 presenze per una permanenza media complessiva di 2,6 giorni.
Dati che non comprendono i flussi relativi al turismo di ritorno (doppie case, case in affitto, ospiti di amici e/o parenti)né, per quanto in misura minore, i numeri del “campering”.
Di difficile valutazione, e comunque fuori statistica ufficiale, è anche il numero dei gitanti che con buona frequenza ed in numero sempre crescente, approdavano a Bovino; sia con “visite organizzate in comitiva”, con l’ausilio di associazioni e piccoli Tour Operator, che con il “fai da te”. Escursionisti che, attratti dall’eco di trasmissioni televisive, sagre, feste popolari, religiose e/o manifestazioni sportive, permangono sul territorio generalmente per poche ore, senza pernottare.
I dati della Pro Loco Bovino ci dicono che nel 2019 hanno visitato il nostro borgo, fruendo dei servizi della stessa ProLoco, circa 2.000 “gitanti organizzati”.
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8 I dati ufficiali di Pugliapromozione sono generalmente pubblicati nella primavera dell’anno successivo ma ad oggi ancora non disponibili.
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Elemento di più forte attrattività per tale target è rappresentato dai monumenti e dalle risorse storico culturali di cui il centro storico dagli 800 portali in pietra, è ricco. Un plauso alla ProLoco; vero fulcro e volano della promozione turistica di Bovino. Un grazie sincero a Maria Rosaria ed a tutti gli operatori che con il loro incessante lavoro hanno saputo accrescere e garantire servizi di assistenza, orientamento e animazione turistica di alta qualità, dimostrando buona volontà e amore per il proprio paese.
Ma torniamo ai numeri. Essi ci dicono che anche la capacità ricettiva di Bovino si è nel tempo rigenerata, cogliendo nuove tendenze ed opportunità. Dalla chiusura dell’Hotel Gran Turismo (chiuso negli anni ‘90 e che offriva circa 70 posti letto su 26 stanze) essa si è evoluta verso un modello di ospitalità diffusa. Attualmente nel territorio comunale si registrano (censite su internet) 26 strutture ricettive di varia natura con B&B ed affittacamere, per un totale stimato di circa 150 posti letto.
Tra le strutture pararicettive e complementari si contano 7 ristoranti; 2 pizzerie; 7 tra caffetterie e gelaterie. E poi ancora in ambito sportivo si annovera la presenza di 1 piscina; 2 campi da tennis; 1 campo da calcetto; 1 campo da calcio; oltre ad una fitta rete sentieristica in grado di far sentire il respiro della natura.
Così i “numeri del turismo” consentono di affermare che Bovino possiede le risorse giuste in grado di erogare un’offerta turistica articolata e di poter esercitare una sicura forza attrattiva di medio e lungo raggio.
Un turismo minore, certo, nei flussi e nell’economia che muove; che non può competere con gli elementi di attrattività del Gargano e del turismo balneare, ma che possiede formidabili margini di miglioramento.
Vedi in appendice DATI STATISTICI SUL TURISMO A BOVINO
[…] “- Gaetano: Chello che è stato è stato, basta! Ricomincio da tre! - Lello: Da zero! - Gaetano: Eh? - Lello: Da zero! Ricominci da zero! - Gaetano: Nossignore, ricomincio da... cioè, tre cose me so' riuscite dint' 'a vita, pecché aggia perdere pure chelle, che aggia ricomincia' da zero?! Da tre!” […] (Ricomincio da tre 1981)
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Il turismo è soprattutto organizzazione
Ma per preparare il domani ricominciando da TRE, bisognerebbe, evidentemente, riconoscere e valorizzare i punti di qualità già presenti; individuare e migliorare i punti di debolezza; ampliare il ventaglio dell’offerta turistica; definire e veicolare un’offerta peculiare, caratteristica e riconoscibile del territorio in grado di darle identità e forza. Bisognerebbe costruire reti collaborative multiscala; darsi e sperimentare modelli organizzativi sistemici ed inclusivi; dare respiro e prospettiva alle politiche territoriali ed agli interventi pubblici e privati, in una logica di coerenza e continuità con quanto già di buono è stato fatto.
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Per ripartire davvero occorre, però, anche estirpare i malvezzi e gli errori di semplificazione ed ingenuità che fanno ritenere condizione sufficiente per il rilancio turistico, la mera promozione sulla pagina facebook di “Bovino eventi e comunicazioni” del video promozionale BOVINO 2020: UNA PERLA DEL TURISMO DI PROSSIMITÀ [1]. Video promozionale che, per quanto di pregevole fattura ed estro creativo, sconta il difetto di una presentazione del nostro primo cittadino, questa sì “promozionale”, che dura circa 3 minuti su 7.
A mio giudizio le azioni e la pianificazione necessaria per promuovere lo sviluppo turistico di Bovino e del suo circondario non può limitarsi a commissionare un cortometraggio promozionale, né può limitarsi, richiamando altre responsabilità, a commissionare all’esterno, semmai ogni 6-7 anni, un piano di rilancio del settore turistico che torna utile solo a chi progetta.
Sono già tanti, infatti, i Piani programmatici, gli indirizzi ed i progetti di valorizzazione turistica [2], che, seppur ineccepibili da un punto di vista teorico e coerenti con la realtà, non hanno trovato la necessaria continuità temporale né la capacità di valorizzare risorse umane e/o di accrescere quelle indispensabili competenze locali. Sì che conclusi i progetti, restano solo controproducenti strutture abbandonate, e scatole vuote...
L’errore, forse, è stato quello di aver ereditato il difetto principale del turismo tradizionale: quello di aver immaginato questo comparto produttivo fatto solo di “opere”, piuttosto che di risorse umane locali e di cultura organizzativa su cui investire; per poi lamentarsi delle basse competenze e della bassa professionalità degli operatori del settore, colpevolmente lasciati a se stessi.
Il futuro turistico del nostro territorio, infatti, è altrove. Ed è nell’immaterialità fatta di organizzazione, di pianificazione, di collaborazione, di cultura diffusa dell’ospitalità.
In proposito, diversi anni fa, ci si meravigliava di quanto sapesse fare Deliceto nell’organizzare il festival di danze popolari, con ospitalità in vani del centro storico e presso famiglie, e che portava per una settimana di danze, sia in estate che nelle feste natalizie, oltre 300 partecipanti da tutta Italia.
[9] Questo il link al Video https://www.facebook.com/Citt%C3%A0-di-Bovino-Eventi-e-Comunicazioni-1788285907914959/videos/927996877676901 che viene riproposto anche nella pagina di “Tutti per Bovino” senza che tuttavia ce ne sia traccia sul sito Web ufficiale del Comune stesso. Quest’ultimo appare vuoto di ogni contenuto promozionale. Il Menu Vivere la Città appare in molte sue parti completamente privo di qualsivoglia informazione. Eppure per l’internauta che su qualsiasi motore di ricerca digita la parola Bovino il sito Ufficiale è il primo risultato che viene restituito! Il nostro amato Sindaco prenda esempio di stile ed efficacia da quanto fatto dal primo cittadino di Biccari.
[10] Per il settore turistico leggiamo da più fonti e da oltre un ventennio le stesse cose a partire dall’ultimo Piano di Sviluppo Socio Economico 2000-2006 dell’allora Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali, passando dai diversi PAL del Gal Meridaunia, sino ad arrivare alla Strategia di Area Interna Monti Dauni.
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C’è da dire, comunque, che ad una prima fase di promozione “infrastrutturale” che ha promosso la nascita di diversi B&B ed affittacamere, si sta passando ad una seconda fase di promozione fatta di “infrastrutturazione immateriale” attraverso la realizzazione di interventi informativi e formativi tesi a far crescere, negli operatori del settore turistico, la consapevolezza della necessità di “fare sistema”. Ovvero di stringere reti collaborative, intersettoriali e multisettoriali ed a diverse scale, che consentano di integrare le diverse risorse presenti sul territorio (offerta di accoglienza, beni storico archeologici, natura, paesaggio, tradizioni cultura e religiosità, prodotti agroalimentari ed artigianali…) così da trasformare l’attuale “insieme turistico” in un “eco-socio-sistema turistico territoriale” sostenibile.
Personalmente nelle diverse agenzie di sviluppo locale ed in alcuni amministratori del nostro circondario leggo (ma non sono il solo) una maggiore sensibilità che sta creando le precondizioni per un tale cambiamento.
Un cambiamento che deve disegnare le traiettorie di un possibile percorso evolutivo del turismo sostenibile a Bovino, puntando sul protagonismo dei giovani, e che sia capace di integrare tutte le differenti risorse e di rigenerarle, costruendo al contempo nella comunità quella cultura diffusa dell’ospitalità, che forse oggi manca ancora.
Ma si sa che ogni cambiamento, ogni innovazione[11] va sostenuta con azioni di supporto in grado di vincere le naturali inerzie del tessuto sociale ed imprenditoriale, e senza delle quali tutto resta come prima. Lo stesso ragionamento vale anche per gli altri settori economici e produttivi del nostro territorio… Ed è perciò essenziale che il potere pubblico ed i decisori politici rendano esplicite le loro prospettive, le loro scelte ed il proprio impegno, in modo che ciascuno possa misurarne la coerenza e valutarne l’efficacia.
Provocazioni e domande legittime sul turismo a Bovino
Ho già detto in questo elaborato, ed in altre occasioni, che il turismo è invenzione… Ma il turismo è soprattutto pianificazione, cultura organizzativa, creatività, capacità di immaginare scenari possibili, in grado di orientare l’evoluzione di un sistema di per sé tra i più complessi.
[11] Il riferimento si ispira alla teoria del sostegno all’innovazione formativa di Michael Hubermann. L'innovazione non è disciplinata da semplici relazioni causa - effetto, di tipo trasmissivo. Non basta trasmettere ovvero chiedere che si assuma un’idea innovativa perché questa sia automaticamente assunta e soprattutto praticata.Bisogna concepire l’innovazione come una complessa assunzione di responsabilità connessa ad una profonda trasformazione di modelli culturali, oltre che di stili professionali ed educativi in un contesto di “forti“ variabili di interazione tra i diversi attori sociali di una comunità locale. Occorre, in sostanza, che l'innovazione sia innanzi tutto praticata e, quindi, sostenuta con una serie di interventi integrati, tali da allontanare momenti di crisi e di stress che ogni procedura realmente innovativa comporta.
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Provo ulteriormente ad esplicitare ciò di cui parlo a partire dalla provocazione posta da quattro “domande legittime”[1] e dalle possibili risposte che ad esse si possono dare:
1. Come intercettare e promuovere pacchetti turistici volti ad un targhet aggregato che richiede servizi di qualità e che presuppone la necessità di un’alta capacità ricettiva;
2. Come avere ricadute turistiche positive concrete ed immediate per il territorio rispetto ad un possibile progetto di recupero archeologico;
3. Quale architettura organizzativa è possibile per la gestione integrata del “Polo museale” Bovinese;
4. Come vincere l’adagio bovinese. “ I pe mmè tu pe ttè, recòtta tòste”.
E più in dettaglio:
1. Immaginiamo di dover dar risposta ad una richiesta di “ospitalità aggregata”, rappresentata dall’interesse di alcuni tour operator, che intendono inserire nella propria offerta di turismo balneare sul Gargano un pacchetto di fine settimana sui Monti Dauni (tanto per tornare al disatteso “matrimonio tra Daunia e Gargano”). Il targhet risulta particolarmente esigente ed è costituito da turisti tedeschi che richiedono servizi di alta qualità. Ulteriore vincolo è rappresentato dalla necessità di ospitare contemporaneamente 70 turisti o quanti quelli contenuti in un pulmann gran turismo. Il contratto con il tour operator prevede l’acquisto del pacchetto con tre mesi d’anticipo con la formula vuoto per pieno.
2. Immaginiamo che l’Università di Foggia d’intesa con il Comune voglia presentare, a valere su finanziamenti diretti del Ministero dei Beni Culturali, un progetto di recupero archeologico e di valorizzazione della Villa romana di Casalene. Quali elementi dovrebbe contenere un tale progetto per tradursi in risorsa turistica per la comunità, già in fase di cantiere? Quali elementi innovativi dovrebbe contenere il progetto per garantire la fruibilità e la valorizzazione del bene a recupero realizzato e a progetto concluso.
3. Come mettere a sistema il patrimonio museale archeologico e culturale di Bovino composto da ben 5 musei esistenti (Museo Archeologico Carlo Gaetano Nicastro; Museo della Civiltà Contadina; Museo del Tesoro della Cattedrale; Museo delle Armi Procaccini; Biblioteca ed archivio Diocesano) ed altri possibili (Cantine Cerrato; Museo delle chiavi e chiavistelli; Archivio Storico Fotografico Morsillo; Museo multimediale palazzo Cera; …) già in parte da tempo affidati al mondo del terzo settore e a diverse associazioni e/o gestiti dall’ente ecclesiale, rispettando il ruolo di tutti e di ciascuno con approccio inclusivo.
[12] Nel senso dato alla locuzione da Heinz von Foerster in Sistemi che osservano, a cura di Mauro Ceruti e Umberta Telfner, Astrolabio, Roma 1987,p.130.
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A tali domande ci sono molte risposte possibili nessuna delle quali, a partire dai diversi punti di vista, possa dirsi di per sé sbagliata; ma solo l’intelligenza collettiva ha la risposta che nel momento e nel contesto dato risulta la più opportuna. Nella loro ricerca mi sento solo di suggerire di rispettare il vincolo di non diminuire ma anzi di aumentare il numero delle opportunità, per la complessiva crescita della comunità.
Come ovvio io ho le mie risposte, sicuramente tutte parziali. Ma la risposta davvero più impegnativa, che mi arrovella non poco, è risolvere quel vecchio adagio bovinese.
La vera ragione che mi ha spinto a scrivere questa, come tutte le altre “lettere” inviatevi; in cerca d’aiuto.
Grandi Speranze!
Foggia, 5 marzo 2021 Michele Dota
“I pe mmè tu pe ttè, recòtta tòste”
l’individualismo non risolve i problemi
Sitografia e risorse web
https://www.regione.puglia.it/web/turismo-e-cultura
https://www.agenziapugliapromozione.it/portal/
http://www.visitmontidauni.it/
https://www.borghiautenticiditalia.it/progetto/comunita-ospitali-monti-dauni
https://www.peopleforplanet.it/a-bovino-il-turismo-e-circolare/
https://ecobnb.it/blog/2020/04/turismo-dopo-pandemia-sostenibile/
https://www.aspeninstitute.it/attivita/ripensare-e-rilanciare-il-turismo-dopo-la-pandemia
https://www.ipsos.com/it-it/il-turismo-al-tempo-del-covid-19-parte-2
https://www.fanpage.it/cultura/franco-arminio-contro-il-coronavirus-torniamo-nei-piccoli-borghi/
Segue appendice statistica
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DATI STATISTICI SUL TURISMO A BOVINO
Di seguito sono riportati i dati statistici ufficiali del Turismo a Bovino ad oggi presenti sul sito ufficiale dell’Agenzia Regionale del Turismo PUGLIAPROMOZIONE alla sezione “Osservatorio” ed opportunamente rielaborati e tabellati per una più facile lettura.
(link https://www.agenziapugliapromozione.it/portal/web/guest/osservatorio-del-turismo )
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* Gli Arrivi sono dati dal numero di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi “ufficiali” nel periodo considerato; ** Le Presenze rappresentano il numero di notti trascorse dai clienti negli stessi esercizi.
Il trend degli arrivi turistici, come ci si aspetta, è crescente pur con variazioni annue più che sensibili. La punta massima si è registrata nel 2015 con un totale di 1.842 arrivi.
Sembrerebbe anomala la performance del 2011(forse da mettere in relazione a eventi particolari e/o a maestranze che hanno soggiornato per lunghi periodi nel nostro territorio per l’esecuzione di lavori edili)così come il calo degli arrivi registrato nel 2013.
Il clou delle presenze viene invece registrato nel 2017 con 4.431 giorni.
* La permanenza media è data dal rapporto tra le presenze registrate (numero di notti trascorse) e gli arrivi (numero di clienti arrivati nelle strutture ricettive) e restituisce il dato della durata media del soggiorno.
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Dagli istogrammi di permanenza si nota il picco anomalo relativo all’anno 2006 nel quale risulterebbero complessivamente 1241 presenze su 162 arrivi tanto da far registrare una permanenza media di 7,7 notti, che si scompone in 17 notti per gli stranieri e 5,7 notti per gli italiani. Anomalia con ogni probabilità affetta da errore alla fonte.
Ad ogni buon conto la permanenza complessiva nell’ ultimo quinquennio (oscillante tra un valore max di 2,6 e un valore min. di 2) restituisce un valore medio di 2,4 notti.
Quest’ultimo dato, se confrontato con il dato di alcuni paesi vicini ci restituisce un elemento su cui riflettere che deve trasformarsi in un importante obiettivo di miglioramento: ovvero trovare strategie ed elementi motivazionali per provare a prolungare il periodo di permanenza sul nostro territorio.
Infatti, nel 2019, pur con un numero di “turisti” di gran lunga inferiore a quello di Bovino, Biccari, Apricena, Deliceto, Orsara di Puglia, Ascoli Satriano ed Alberona, fanno registrare valori e performance di permanenza superiori a quelli di Bovino.
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Non è stato diagrammato il dato di Lucera che fa registrare 42.761 presenze per 23.075 arrivi con un dato di permanenza comunque basso di 1,9 giorni.
I dati ufficiali sopra esposti non contemplano il turismo di ritorno ed il fenomeno delle seconde case; di quanti soggiornano ospitati da amici e/o parenti; di coloro che ricorrono ad abitazioni in affitto; di coloro che praticano il campering. Tipologie che sicuramente contribuiscono al generale flusso in arrivo (incoming).
Sempre i dati ufficiali ci consentono di stimare, pur con approssimazione, l’ammontare economico legato all’ospitalità nelle strutture ricettive ufficiali che, per il 2019, ammonta ad € ≈ 220.000,00. !?! :-/ (ottenuto supponendo un costo medio a notte di € 55,00 per 3.996 notti).
L’elemento più sconfortante è invece rappresentato dal tasso di occupazione lordo dei posti letto che si attesta, sempre nel 2019, al 7,3%. Come a dire che il potenziale di occupabilità annua è sfruttato solo al 7%.
(il tasso di occupazione dei posti letto lordo è il rapporto tra le presenze turistiche annue 3.996 e il numero di letti disponibili nell’anno stimati in 150 x 365 ).
Numeri e dati su cui riflettere… e discutere per agire possibili azioni in termini di politiche di prezzo; di strategie di destagionalizzazione; di posizionamento; di promozione; di ...
5 marzo 2021 Michele Dota
Ricordo che recentemente Bovino è stata inserita (con determina del Dirigente della Sezione Turismo della Regione Puglia n. 142 del 13 dicembre 2017) nell'elenco regionale dei comuni ad economia prevalentemente turistica e città d’arte di cui alla D.G.R. n. 1017/2015, alla sezione città d’arte.
…] in base all’art. 4, comma 1, del D.Igs 23/2011, recante disposizioni in materia di federalismo fiscale, per i Comuni che non sono capoluogo di provincia l’inclusione nell’elenco costituisce presupposto necessario per la possibile istituzione dell’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate nel proprio territorio.