Tre mesi ci son voluti per ottenere una risposta dell’ Amministrazione Comunale ad una richiesta firmata da 888 cittadini tendente a ritornare alla gestione diretta della rete idrica e fognante, col recupero e la riattivazione delle sorgenti locali, visto che col passaggio di gestione di un servizio così indispensabile si sono creati non pochi disagi nel periodo di maggiore affluenza turistica a Bovino per la mancanza di acqua, nonché l’ impennata dei costi per tutte le utenze.
La petizione popolare, infatti, partita in agosto su iniziativa di un ristretto numero di persone, venne consegnata al Comune di Bovino il 14 Settembre scorso ed i promotori della stessa hanno aspettato invano una risposta fino al giorno 11 Dicembre, giorno in cui hanno inviato all’ Amministrazione comunale un sollecito a rispondere , prima di segnalare alle autorità competenti questo atteggiamento evasivo e scorretto.
Così , finalmente, il 22 Dicembre è arrivata la lettera del Sindaco nella quale ci si limita ad una giustificazione sull’ andamento dei fatti che non chiariscono come mai altri Comuni in condizioni simili a quelle di Bovino, sono riusciti a mantenere la gestione diretta del servizio idrico locale; né spiega perché la convenzione ha previsto il passaggio parziale della rete comunale (quella più conveniente per l' Acquedotto Pugliese) e non il passaggio dell' intera rete idrica e fognante del paese, lasciando al Comune la gestione della parte più “scomoda”, quella delle periferie e delle contrade rurali in cui la gestione è più onerosa, lì dove è più difficoltoso fare interventi perché non si hanno risorse finanziarie a sufficienza, mezzi e personale, ove è più difficile fare controlli, escludendo, quindi, la possibilità di attingimento dalle nostre sorgenti le cui acque adesso vengono disperse e sono alla mercé di chiunque voglia servirsene.
In pratica non ci si rende ancora conto del grave danno arrecato al paese!!